martedì 25 marzo 2014

SPINEA L’AMBIENTE E IL TERRITORIO COME VALORE DA DIFENDERE

QUESTO DOCUMENTO VUOLE ESSERE UN CONTRIBUTO ALLA DISCUSSIONE CHE IL NOSTRO COMITATO HA ELABORATO IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA TORNATA ELETTORALE PER L'ELEZIONE DEL NUOVO SINDACO E CONSIGLIO COMUNALE
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     Caro Candidato Sindaco,

a nome del Direttivo della nostra Associazione - Comitato difesa ambiente e territorio, Le inviamo in allegato pdf un documento, frutto della discussione all'interno del nostro Comitato sulle problematiche ambientali ed eventuale spunto di riflessione e di dibattito sulla città, che qualora sarà eletto, si troverà presto a dover amministrare.

     Naturalmente sono tutti punti che noi consideriamo assolutamente imprescindibili e che dovranno essere affrontati da chiunque governerà la città di Spinea nei prossimi dieci anni.

     Per parte nostra, attraverso il nostro Blog e pagina Facebook e con i modesti canali a nostra disposizione,  inviteremo i cittadini a tener conto di questi elementi e a valutare i contenuti dei vostri programmi elettorali, al di là  delle promesse elettorali.

     Consapevoli che la sfida in atto, non è solo quella elettorale, ma bensì una sfida contro il tempo per salvare il territorio di Spinea, purtroppo troppe volte violato, affinché il cittadino possa considerare i vostri contributi nel merito e  nel momento della scelta sia in grado di scegliere quale di voi può meglio garantire un futuro sostenibile per l'ambiente di Spinea.

     Ci auguriamo che la nostra iniziativa trovi sintonia d'intenti, al di fuori degli schieramenti politici,  auspicando che chiunque andrà ad amministrare Spinea sia guidato da buonsenso, amore per la città e senso del bene comune, requisiti essenziali per curare gli interessi di tutti i cittadini indistintamente.

      Con questo presupposto le auguriamo buona campagna elettorale e buon lavoro poi, nell'auspicio che vinca il migliore, soprattutto anche dal punto di vista ambientalista.


per il Direttivo Comitato difesa ambiente e territorio di Spinea

Vincenzo Franzin





SPINEA L’AMBIENTE E IL TERRITORIO COME VALORE DA DIFENDERE
                                          
                                                       CONTRIBUTI E RIFLESSIONI
  
Le elezioni amministrative sono una buona occasione per discutere  dei problemi di Spinea e del suo futuro,  è un’occasione unica e la nostra Associazione ha deciso di lanciare degli stimoli di riflessione che portino le forze politiche e i cittadini ad un dibattito su questi temi.

Questi spunti non hanno nessuna pretesa di essere la verità assoluta, né tanto meno che debbano essere condivisi da tutti, sono i nostri punti di vista sulle politiche ambientali che devono essere obbligatoriamente affrontati, per il futuro e per il bene di Spinea.

Il Comitato difesa ambiente e territorio in questo periodo non può essere schierato con nessuna forza politica per Statuto e per scelta ma non rinuncia a schierarsi in difesa del territorio e dell’ambiente, risorsa dalla quale derivano tutte le altre a cominciare dalla salute,  dal benessere che significa futuro e pace sociale per tutti i cittadini indistintamente.

                                                                    PREMESSA

Con la sua limitata superficie (poco meno di 15 kmq) il territorio comunale, in parte ancora agricolo, si suddivide oltre alla sua parte centrale in ben otto località o quartieri: Orgnano, Villaggio dei fiori, Fornase, Crea, Graspo de Ua, Fossa, Rossignago, Luneo.

E’ utile ricordare che  queste frazioni sono tutte, tranne una,  corrispondenti a località che sono legate all’esistenza storica di Spinea, alcune sono addirittura precedenti al borgo stesso.

 

                           Solo il Villaggio dei fiori è l’unico quartiere che non ha radici storiche.

Apro brevemente una parentesi per tutti quelli che come si sono domandati perché  Il Villaggio dei Fiori è stato edificato così distante dal centro.
Si tratta di un agglomerato di case e palazzi, distanti dal centro, creati in mezzo alla campagna e che rappresenta il classico esempio da “manuale della speculazione edilizia” e che in urbanistica viene chiamato col termine di  edilizia finalizzata alla  “Rendita Fondiara”.
La Rendita Fondiaria è in pratica quel fenomeno che genera  l’aumento esponenziale di valore di tutti quei terreni situati tra il centro  e  l’agglomerato del Villaggio dei Fiori, dove logicamente, pagati dalla comunità, sono arrivati servizi, fognature,  strade, illuminazione, a tutto vantaggio dei proprietari dei terreni in fra mezzo che ne hanno potuto usufruire.
L’epilogo l’abbiamo visto proprio in questi ultimi venti anni, nei quali tutte le aree satelliti al villaggio sono state edificate, per ultima quella dove attualmente ci sono il Distretto e la Casa di Riposo.

Tutti terreni venduti per essere edificati a valori decuplicati,  con grande gioia dei proprietari di quelle aree, e molta soddisfazione “politica” per i  risvolti elettorali che nel tempo che ciò ha generato.
 VOCAZIONE ABITATIVA RESIDENZIALE
di Spinea
Palazzoni Comune Venezia - ex INPDAP e ATER

Le altre frazioni, come qualcuno ha detto, per “vocazione abitativa residenziale” di Spinea si sono via via popolate grazie ad un PRG e sue varianti che in quei anni hanno seguito queste logiche lasciando maglie larghe alla speculazione.

Tutto ciò ha generato una densità abitativa di oltre 1830 abitanti per kmq su una popolazione complessiva di  più di 27440 abitanti, facendo diventare Spinea, dopo Padova, la città con la densità abitativa più alta della Regione.
 
Villaggio dei Fiori - Palazzoni Comune Venezia - ex INPDAP e ATER
Per capire questo valore assoluto basta fare un confronto con Mirano che con una popolazione leggermente inferiore ( 26643 abitanti)  ha ben 3  volte di più di superficie cioè 45 kmq. con una densità abitativa di circa 583.88 abitanti per kmq.

Inoltre, per scelte sovra- comunali,  legate alla politica,  Spinea, per la sua infelice posizione geografica è quasi completamente circondata da grandi vie di comunicazione,  quali: il  Passante a ovest, dall’autostrada a sud, mentre  a nord-est  e delimitato dalla linea ferroviaria  che viene Castelfranco e da quella dei Bivi.




A questo punto  diventa assolutamente necessario capire,  cosa possa essere utile discutere e programmare per il futuro di Spinea in materia  di ambiente.

Vale la pena ricordare che a Spinea da anni  ha il triste primato del consumo del suolo. Infatti il fenomeno del consumo del territorio, in particolare a Spinea è stato oggetto di attenzione anche da parte della Provincia fin dal 2002, tramite uno studio realizzato dal WWF che,  con comparazioni  di dati ed esaurienti e tabelle, ha drammaticamente denunciato il triste primato della nostra città.
Studio del WWF e della Provincia datato 2002

Il territorio di Spinea è diventato oggetto di studio quale fenomeno “in negativo”  per indicare il pessimo uso degli strumenti urbanistici che ha riguardato il periodo dalla fine del 1800 fino agli anni 2000, riportando dato su dato un quadro assolutamente disastroso.

La classe politica che fino a quel momento faceva finta di non sapere (eravamo nel 2002) e  si tricerava dietro alla scarsa conoscenza da parte dell’opinione pubblica su questi fenomeni e soprattutto non diffondeva dati precisi,  ha continuato a deliberare di volta in volta con i Piani Regolatori Generali e con le rispettive varianti, che hanno disegnato via via la Spinea di oggi, dimostrando quindi  un’incoscienza politica ingiustificabile.

Lo studio della Provincia di Venezia pubblicato e diffuso già dal 2002  avrebbe dovuto togliere la nostra classe politica qualsiasi alibi e ci si sarebbe dovuto  quindi aspettare dagli amministratori più consapevolezza politica e urbanistica nel progettare la Spinea del futuro.

E invece purtroppo non è stato così, i giochi erano già stati fatti.

Questo fenomeno negativo, di record del consumo dei suoli,  dati alla mano, nonostante queste denunce è continuato, sta continuando e purtroppo continuerà anche per i prossimi anni, con una sconsolante  assoluta impotenza politica  e incapacità di arrestare questa colata di cemento che avanza.

Il buon senso, nelle stanze della politica a Spinea,  è venuto meno purtroppo anche e sopratutto in nome di non  meglio identificati “diritti edificatori  acquisiti” mentre, parallelamente,  gli oneri di urbanizzazione sono diventati l’unico elemento di introito del Comune,  tanto che gli amministratori che si succedono e si succederanno  a Spinea  avranno  tutti, chi più chi meno  questo elemento  di giustificazione politica.

La scusa dei tagli dei finanziamenti centrali ai Comuni dovuti alle politiche restrittive centrali ha fatto diventare
l’equazione  DIRITTI EDIFICATORI+ CASSE COMUNALI VUOTE =   AUTORIZZAZIONE/ CONSENSI ELETTORALI una triste realtà per continuare a cementificare a Spinea  -  NDR (l’attuale Amministrazione Comunale di C.S. ha ridotto i volumi  nel P.A.T. di circa il 40% rispetto a quello approvato dalla precedente Amministrazione di C.D.)

Detto questo,  cercheremo di delineare i punti principali che a nostro parere non sono più derogabili e che vanno affrontati già da subito.

  • IL PROBLEMA   DELLA QUALITA’ DELL’ARIA IN GENERALE DOVUTA AL TRAFFICO INTERNO CON PARTICOLARE  RIGUARDO A QUELLO DI ATTRAVERSAMENTO E RELATIVO PROBLEMA DELLA SICUREZZA E  DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE;
  •  ALLE EMISSIONI  DOVUTE AL PASSANTE CHE ATTRAVERSA LA PARTE OWEST DEL TERRITORIO COMUNALE; 
  • ALLE EMISSIONI DOVUTE ALL’ INCENERITORE CIMITERIALE E A QUELLE DOVUTE ALLA DENSITA’ ABITATIVA (emissioni dei camini); 
  • IL PROBLEMA DELLE AREE VERDI DEL CONSUMO DEI SUOLI; 
  • IL PROBLEMA DEL SOTTOSUOLO (DISCARICHE DORMIENTI) con l’inquinamento delle falde; 
  • IL PROBLEMA IDROGEOLOGICO. 
QUALITA’ DELL’ARIA

Come si può intuire una città complessa come Spinea, con un’arteria (via Roma) così densamente percorsa  da automezzi (10.000 autoveicoli al giorno) che la taglia in due e circa 90 km di strade che congiungono le otte frazioni; con il passate che passa a ridosso della Fossa e di Via Luneo e l’autostrada  e la ferrovia che la delimitano, una densità abitativa altissima, un inceneritore cimiteriale, che serve  più comuni,  e che funziona tutti i giorni a pieno regime, - non può altro che avere dei grossi problemi di qualità dell’aria derivanti  direttamente da questi fattori.

Centralina ARPAV di Spinea
L’ultimo studio fatto dall’Arpav  risale al 2010 ed è stato fatto oltre che vicino alla Stazione e in Viale San Remo, anche con un rilevatore  per il monitoraggio della Qualità dell’aria proprio nella zona del cimitero di Via Matteotti  a Fornase.

Il risultato è tutt’altro che confortante.


In particolare per le zone limitrofe al Cimitero di Via Matteotti,  i dati che si possono rilevare nelle conclusioni evidenziano che le concentrazioni medie giornaliere del ‘particolato’  PM10 hanno assunto valori mediamente alti,  comunque sempre superiori al valore limite, che però (PER ASSURDO) vengono paradossalmente considerate coerenti con le altre tre stazioni fisse di Spinea e di altri comuni: in particolare a quelle relative a  Stazione di Spinea, Viale San Remo, Stazione di Mestre via Lissa e Stazione di Moranzani) confermando  quindi che il dato di Spinea si può definire ‘ubiquitario’ per il parametro PM10.

Una sorta di ‘mal comune mezzo gaudio’ che oltre a non tranquillizzarci ci da il senso del paradosso burocratico e ci fa sentire odore di una grande presa in giro istituzionale.

Non è possibile che uno studio, peraltro ormai datato (2010) concluda attestando che i dati (tutti fuori dei massimi ammessi per legge) debba essere considerato coerente per analogia con altre zone altamente inquinate, e quindi in linea con la maggioranza delle rilevazioni delle zone circostanti (inquinate).

Lo stesso si può dire degli IPA (idrocarburi Policiclici Aromatici) che nel periodo (gen – Febb) evidenziano una certa criticità, risultanto anche nella media di poco superiori a quelli delle altre Stazioni fisse di Mestre e Moranzani)  E’ noto l’andamento stagionale dell’IPA e i valori sono tipici del periodo.
Il principale rischio per la salute legato agli idrocarburi policiclici aromatici è rappresentato dalla capacità di indurre il cancro.

Stando ai dati dell’Arpav dello stesso periodo, sono diminuite le emissioni  di diossine e furani del camino dell’impianto di cremazione rispetto ai dati del 2008 e del 2009, è fatta eccezione per il tetraclorodibenzofurano che è in ogni caso una diossina, ma gli abitanti della frazione di Fornase sono molto preoccupati per l’aumento del numero delle cremazioni che è aumentato e che rende costanti le emissioni.

L’attuale Amministrazione conscia dei livelli e dei parametri della qualità dell’aria ha intrapreso delle misure che per quanto possano sembrare minime, sono almeno un segnale che l’interesse per la salute pubblica è presente nelle responsabilità pubbliche e istituzionali.

Ne è testimonianza l’adesione della Città di Spinea al Patto dei Sindaci  con l’impegno per l’energia sostenibile, per essere in linea con il piano   20 20 20 dell’Unione Europea, per il quale il nostro Comune si è già dotato, nell’ottobre del 2012 del PAES (Piano di azione per l’energia sostenibile).

Il Piano contiene tutta una serie di azioni per la riduzione dei consumi e misure da adottare per la diminuzioni delle emissioni CO2.

L’Amministrazione Comunale ha già iniziato a mettere in pratica quelle che sono le linee guida del messe in campo dal Patto dei Sindaci e dall’applicazione dei contenuti del PAES.

E’ iniziata la pulizia delle strade periodica, la mitigazione arborea (vedi Bosco dei nuovi nati e altre piantumazioni, etc,  fino all’attuazione dello sportello energia a disposizione dei cittadini per il risparmio e l’efficientamento delle abitazioni.

Analogalmente è  iniziato quello degli edifici pubblici a partire dalle scuole; tutte misure che sono azioni positive, ma che servono per raggiungere degli obiettivi minimi, che per Spinea in ogni caso sono un buon risultato.


L’avvio del Progetto CAMMINIAMO INSIEME Pedibus per ridurre il traffico nelle zone vicino alle scuole e per sensibilizzare sulla mobilità dolce.

Un segnale in un senso positivo che però ancora  non pone l’attenzione sul problema dell’inceneritore cimiteriale che a nostro parere va monitorato subito,vanno rifatte le misurazioni ed eventualmente verificata la validità dei filtraggi , uno sforzo quindi che se non collegato anche e soprattutto alla diminuzione del traffico automobilistico di attraversamento rischia di essere vanificato.

Un’altra iniziativa che va nel senso più generale di contribuire a migliorare l’ambiente e soprattutto il territorio è stata quella intrapresa per la razionalizzazione degli stazi delle isole ecologiche e la campagna informativa sul metodo di differenziazione dei rifiuti e dell’uso delle nuve calotte che ha portato ad avere un aumento (78%) di raccolta di materiali riciclabili (carta, umido, vetro) ed una diminuzione (22%) di quella da conferire alle discariche.
Ora i cittadini che hanno risposto in maniera generale positivamente, attendono anche un altrettanto  risultato sulla diminuzione della tassa sui RSU.

Gruppo mi prendo cura della mia città
Altra risorsa della citta e vera novità introdotta da questa Amministrazione, che ne ha fatto un punto di forza per la politica di partecipazione con il gruppo di MI PRENDO CURA DELLA MIA CITTA’ che interpreta e da attuazione al vero concetto di  interesse pubblico come  valore di INTERESSE che coinvolge, con la partecipazione diretta, i cittadini  che vogliono veramente “partecipare” nella conservazione e nella difesa della cosa comune, un concetto propedeutico a tutti gli aspetti sociali, soprattutto per la partecipazione in prima persona dei cittadini sulla cosa pubblica.

Un percorso virtuoso, che parte da una necessità essenzialmente di mancanza di risorse economiche ma che stimola al senso civico e all’interesse per tutti i beni comuni.
  
IL TRAFFICO

Per quanto riguarda il problema del traffico, al quale è legato naturalmente il dato sulla qualità dell’aria,  nonostante se ne parli da anni, nessuna Amministrazione ha avuto il coraggio di affrontarlo con soluzioni e alternative vere e concrete.
Spinea anni 50

 Il problema nasce da lontano e  si deve  addebitare solo alla inettitudine e alla  mancanza di lungimiranza urbanistica degli amministratori che si sono avvicendati, (tutti).
Per dirla tutta questi amministratori  sono quelli purtroppo, che con stupidità e ignominia, hanno autorizzato la devastazione di un’area di pregio come quella di Villa del Majno qualche anno fa, lasciando che si potesse radere al suolo un parco dove al  posto del suo laghetto, della montagnola  c’è l’asfalto e  palazzoni ed infine con oscene abitazioni  di dubbia fattezza fino a cancellarne la vista della bellissima facciata della stessa villa settecentesca vista da via Roma.

Tutti sappiamo che Spinea è attraversata per circa  due km e mezzo,  nell’asse centrale, dalla tratta dell’antica via di comunicazione ‘Miranese’ che a Spinea prende il nome di Via Roma è che rappresenta il vero problema delle emissioni di particolato, in quanto è usata per raggiungere il territorio del comune di Venezia, oltre che dal traffico interno, anche e soprattutto, da chi viene da fuori.
Questa strada sopporta un traffico di attraversamento giornaliero di  più di 10000 veicoli  che la percorrono  la maggioranza delle quali per raggiungere Mestre da Mirano e dai paesi a monte di esso e viceversa.

Veduta dell'ex parco di Villa del Majno ora parcheggio

L’unica soluzione possibile da sempre annunciata e mai attuata è quella di chiuderla al traffico di attraversamento, almeno per il tratto dal Municipio alla Chiesa di SS Vito e Modesto, costringendo con metodi dissuasori, gli automobilisti che  diretti a Mestre e viceversa (per abitudine) attraversano l’asse di Via Roma,  inducendoli, disincentivandoli, a rinunciare a passare per il centro di Spinea, con deviazione che li portino all’esterno della città.
In pratica, chi dalle località viciniore, usa via Roma  per raggiungere Mestre e le località delle frazioni vicine,  deve essere indotto, con deviazioni e rallentamenti interni anche con zona (30KMh) ad incanalarsi in strade in uscita dal centro e possibilmente a scegliere altre vie alternative.

Lo scopo quindi deve essere quello di rendere ‘non conveniente’ agli ‘esterni’ l’attraversamento del centro di Spinea,  devono essere costretti a deviare, creando i presupposti che  chi deve andare a Mestre o ritorno, vada di ‘moto proprio’ a prendere la strada provinciale da o per il casello gratuito di Oriago, per chi viene da Mirano e inverso se viene da Mestre e per la bretella nord (quando sarà ultimata, per chi viene da Martellago) e per il momento  raggiungere la stazione SFMR attraverso Via Rossignago e Via Asseggiano) e inverso.

Il tratto di Via Roma ( per esempio da via Cici alla chiesa SS Vito Modesto) potrebbe essere così reso pedonale e ciclabile sulla pista e interdetto a tutti i mezzi escluso gli autobus del trasporto urbano e extraurbano, che dovranno essere obbligatoriamente a Metano, creando così una sorta di isola pedonale ZTL.
Ideale potrebbe essere un progetto che arrivi a consentire il traffico solo agli automezzi autorizzati con specifica motivazione (commercianti e frontisti) con la messa in funzione di telecamere per garantire il rispetto del divieto di transito.

Per evitare ripercussioni sul commercio interno e per non penalizzare gli esercizi della zona,  tutti quelli, residenti e non,  possono raggiungere il centro, qualora non scelgono la bicicletta o l’autobus, studiare la possibilità di raggiungere il Park di Piazza Fermi dove potranno lasciare l’auto nel  Parcheggio che diventerà il punto di fermata degli automobilisti.

                                                           IL PASSANTE

Altro problema sempre legato al  traffico, ma questa volta non legato alla città ma al Passante che attraversa la zona ad ovest di Spinea, specie per la zona di Via Luneo, dove crea profondo disagio per molti aspetti legato, oltre al naturale impatto che questa grande opera ha sulle zone che attraversa,  anche per la totale mancanza delle opere mitigatorie promesse.

Uscita del passante alla Fossa

Ne è compromessa  la qualità dell’aria coi livelli che sono quelli legati alla vicinanza di una strada ad alta percorrenza, ma anche la qualità della vita, in quanto il vortice legato “all’effetto Doppler” che lo schiacciamento dell’aria crea attraverso i veicoli che escono dal tunnel della Fossa, si traduce in rumore continuo giorno e notte.
La mancanza di barriere fonoassorbenti non protegge la zona dal rumore,  tanto che gli abitanti di quelle zone sono soggetti 24 su 24 ad un rumore incessante e nocivo alla salute psicofisica oltre  a tutti gli effetti seondari che ciò provoca sulla salute dei cittadini della zona.  
PISTE CICLABILI E MOBILITA’ DOLCE 

L’ultimazione dellla pista ciclabile di via Roma da il senso di quello che è il nocciolo della questione, ogni volta per approntare un cambiamento di abitudini e di mentalità ci si scontra contro interessi forti e allora la dialettica non ha più regole.
Per anni a Spinea si sono fatte pistine ciclabili senza capo ne coda, perché gli standard urbanistici obbligavano a realizzarle, risultato più di 16  piste ciclabili tutte senza raccordo, troncate improvvisamente senza un piano ben preciso.

I segnali che questa Amministrazione ha dato tutto sommato sono  positivi e soprattutto in discontinuità con quella precedente che in materia  di mobilità sostenibile, non aveva prodotto nessun elemento significativo, a parte il senso unico di Via Matteotti con annessa pista ciclabile e  delle piste ciclabili legate ai piani norma, ma niente di sostanziale.

C’è da segnalare che ormai da più di tre anni prima Spinea Ciclabile e poi Fiab Spinea stanno chiedendo al Comune la stesura di un piano organico che  dia continuità e cominci dagli spezzoni  e che porti  a determinare un vero progetto di raccordo fra i quartieri:

lL BICIPLAN DI SPINEA; se ne sente parlare, i contenuti sono ripresi anche nel PAES, ma finora l’unica azione positiva è stata la realizzazione del tratto di Via Roma,  e per il momento di progetto organico delle piste ciclabili di Spinea non c’è ancora  neanche un disegno preliminare.

Nella prima settimana di febbraio il Comune ha organizzato la giornata per la mobilità dolce, con iniziative legate all’uso della biciletta, con stands informativi di alcuni commercianti di biciclette,  tra le altre con la collaborazione di Fiab Spinea Amica Bici, un servizio di punzonatura delle biciclette, che sono state contrassegnate con il codice fiscale del proprietario con uno strumento adatto al fine di riconoscerle in caso di furto. 


AREE  VERDI E CONSUMO DEI SUOLI

Non ci vogliono grandi studi e analisi politiche per rendersi conto che la saturazione ormai è già avvenuta,  abitazioni ‘nuove’ ancora sfitte e invendute ce ne sono (pare) oltre mille seicento  a Spinea e nonostante questo si continua a costruire.
Perché si continua ancora a costruire?  perché gli appetiti edificatori  (mascherati da diritti) sono iper garantiti dai piani norma già approvati dalla precedente giunta di centro destra, anche se ora grazie al Pat si potranno ridurre dei volumi edificali.
Dal punto di vista di legittimità, ma non da quello etico, è tutto perfettamente autorizzato, infatti  non è stato fatto altro che applicare il  vecchio PRG, fatto a suo tempo da altre giunte ( comprese quelle di centro sinistra).
Schema del consumo dei suoli in 30 anni


Sembra un paradosso ma è così; 

Si dice che dove è passato Attila sono rimaste le macerie,mae la natura si è ripresa la sua rivincita sull’uomo devastatore, e sulle ceneri  almeno l’erba è potuta ricrescire.

Con il cemento è tutta un’altra storia, dove passa il cemento non cresce più un filo d’erba, e tutto il cemento che verrà ancora disteso nella nostra città, produrrà sempre più un effetto  devastante.

Quello di stravolgimento del paesaggio, ma non solo, anche quello più pericoloso di impermeabilizzazione del terretorio interessato a nuove costruzioni.

Dove si perde la campagna per fare altre lottizzazioni i cosidetti PIANI NORMA, oltre a non crescere più l’erba,  a  perderne sarà anche la qualità dell’aria per le emissioni di CO2 degli impianti di riscaldamento.

In questo possono essere mitigatori le azioni positive come i vari  progetti di reimpianto di nuovi alberi, come quello realizzato grazie anche alla nostra richiesta di applicazione della legge 113/92 che obbliga i comuni a piantare un albero per ogni nuovo nato del Comune e che l’amministrazione Comunale ha abbracciato in tot,  realizzando in pochissimo tempo  il Bosco dei nuovi nati.

Ora basta continuare ad individuare zone che scarseggiano di alberature, come in particolare sono le zone di nuova costruzione realizzate tra il 2004 e il 2009 dalla giunta di centro destra, che non ha brillato per buona urbanistica e che ora vanno riviste per recuperare la parte di scarsa vegetazione impiantata.

Nuove costruzioni, più cemento e più asfalto, comporteranno  nelle aree dei Piani Norma un aumento delle superficie   impermeabilizzate al punto, come è già successo , che l’acqua delle perturbazioni che superano la norma, non venendo più assorbita dal terreno, potrebbe non essere completamente  smaltita dalle condotte, con il  grave rischio di  far finire sott’acqua  centinaia di ettari di città, ad ogni perturbazione  abbondante.

Per questo l’attuale Amminitrazione ha operato una pulizia di tutte le condotte e dei tombini, con lungimiranza e perizia, scongiurando nella passata stagione invernale 2013 di finire sotto acqua come è successo in altri Comuni.

Nel  nuovo PAT (Piano di Assetto del Territorio) approvato da questa Amministrazione, si è dovuto considerare anche questo tipo di  rischi; basta leggere le centinaia di pagine stilate dalla società incaricata a presentare il Piano di assetto del territorio, e in ogni  zona di trasformazione delle ATO (Aree Territoriali Omogenee) per meglio dire zone della città per caratteristiche omogenee, sopratutto vicine ai corsi d’acqua (quasi tutte) dove vi puo attività edificatoria, il capitolo relativo conclude con la seguente dicitura tra le indicazioni: vere e proprie prescrizioni quasi sempre con la previsione di mitigazioni operative  come la “predisposizione di adeguati volumi di invaso”

Strada allagata

Ovvero sappiamo che  se cementifichiamo, togliamo terreno assorbente e quindi aumentiamo  il rischio che le condotte non riescano a  far defluire l’acqua nei canali, allora prevediamo obbligatoriamente degli invasi, quindi si ( ci ) accollano il rischio  per conto terzi, le costruzioni si possono edificare lo stesso, basta specificare alcune PRESCRIZIONI , tipo pulizia valorizzazione idrografica come da allegato, predisposizioni di invasi .etc, etc.

Il risultato è che nel consumo del suolo per nuove edificazioni bisogna tenere conto anche delle aree adibite ad invaso, che non posso essere piantumate e di fatto erodono superficie a verde, in quanto non si possono utilizzare. 
Se  poi succede che un giorno, per un imprevisto, una condotta ostruita, un canale non pulito etc,  quella zona, andrà sotto l’acqua, allora ci sarà sempre la possibilità di dare la colpa all’ECCEZIONALE ONDATA DI MAL TEMPO, come sta succedendo nel resto dell’Italia. 


Insomma in un territorio  come quello di Spinea che naturalmente persiste in un dosso fluviale, (ovvero derivato dal naturale accumulo nelle epoche precedenti di depositi fluviali e che quindi risulta leggermente più alto),ci srà l’effetto gruviera, ovvero sarà bucherellato qua e là in alcune parti della città con la creazione di invasi, ovvero vasche artificiali di raccolta dell’acqua scavate in ogni zona di nuova edificazione, togliendo quindi porzioni di verde alla città e all’alberazione.

Una cosa che non è ancora stata fatta e che va assolutamente affrontata in futuro è la mancanza di un vero e proprio Regolamento del Verde Pubblico e Privato.

L’attuale regolamento tutt’ora in vigore è troppo blando rispetto a quello che invece deve essere il senso di creare l’interesse la cura per tutto quello che è vegetazione sia pubblica che privata, unica vera risorsa che la città deve mettere in campo e che non può permettere che sia compromessa per interessi o per scarsa cultura.

Regole ben precise che prescrivino comportamenti dovuti a leggerezza o ignoranza e che hanno visto in questi anni abbattere piante anche importanti, soprattutto private, senza che l’Amministrazione potesse sanzionare questi comportamenti irresponsabili, mancando il supporto legale.
Una sorta di norma, articolata e precisa che sia anche e soprattutto finalizzata alla diffusione della cultura e della conservazione degli alberi esistenti e alla difesa dall’azione dell’uomo che troppo spesso con  superficialità esegue tagli indiscriminati o capitozzature che compromettono la vita della pianta stessa.
Quello della caiptozzatura fatta senza cognizione è un vero fenomeno di contaminazione e che sta flagellando le nostre zone, ovvero gente improvvisata che esegue potature estreme, magari imitando il vicino, senza rendersi conto del danno che provoca. 

SOTTOSUOLO E DISCARICHE DORMIENTI

Altra emergenza di Spinea sono i regalini che ci hanno lasciato, ai loro vari livelli, anche extra comunali, i vari amministratori politici provinciale e regionali, che si sono succeduti a cavallo degli anni 70 fino a metà degli anni 90.
Uno di questi regalini stava diventando di nuovo realtà e si chiama Discarica di Via Prati a Fornase che prontamente, e questa volta in maniera positiva, grazie all’impegno dei Comitati e delle Amministrazioni di Spinea e Mira è stato rimandato al mittente.
Veduta aerea dell'area della discarica di Via Luneo che deve essere bonificata (linee gialle taatteggiate)
Infatti  la RIAPERTURA della Discarica di Via Prati, grazie ad un ricorso al TAR delle Amministrazioni comunali e alla forte pressione dei cittadini sensibilizzati dai Comitati, è stata annullata definitivamente, almeno nelle more della delibera che la Giunta Regionale aveva approvato.

L’altro sito, dormiente come si usa tecnicamente definire una discarica chiusa,  è quello della discarica di Via Luneo, (gestita dal 1980 al 1986) chiusa da anni e vera spina nel fianco  per gli abitanti della zona, ma non solo, che hanno da sempre sollecitato il Comune,  la Regione e la Provincia.

Una  vera bomba ecologica che ha già seminato morti per malattie oncologiche a chi incautamente usava quegli spazi per il gioco o per l’hobby della pesca, ma anche a persone che abitandoci hanno respirato aria e bevuto acque inquinate, anche se ufficialmente non è stato mai dimostrato il nesso tra le morti avvenute e la discarica, e naturalmente non è stato dimostrato nemmeno il contrario.

Ora il pericolo, quasi certo,  è la contaminazione della falda, come ci hanno segnalato gli abitanti della zona, attraverso il loro portavoce, che vero testimone storico di tutto quello che è successo dalla sua apertura alla copertura, ora chiama tutti alle loro responsabilità.

Mappa dei veleni sepolti nella discarica

L’attuale Amministrazione Comunale su delibera regionale ha stipulato un contratto con la Veritas  e già  nel mese di dicembre  ha iniziato a predisporre il progetto di caratterizzazione (bonifica) della ex discarica, realizzando in tutta la circonferenza dei pozzetti con rilevatori che dovranno monitorare la discarica, per poi analizzare e capire se la falda che passa sotto e che è interessa non solo il nostro territorio comunale ma anche i comuni vicini, sia già inquinata, con grave danno per tutta la comunità visto che possa  interessare una vasta zona fino addirittura a Scorzè e sappiamo tutti cosa c’è a Scorzè.

Si tratta di una discarica nella quale sono stati sversati non solo Rifiuti Solidi Urbani, ma anche rifiuti altamente inquinanti quali Minio, ferro idrocarburi, benzene, dicloretano fenoli e diossina altamente inquinanti.

Da quanto testimoniano gli abitanti il fondo non è stato isolato, perché doveva essere una discarica nella quale non dovevano essere sversati  rifiuti industriali, e invece così non è stato,  quindi lascio a tutti immaginare quale rischio possa derivare una volta che il percolato arriva  alla falda sottostante.

CONCLUSIONI 

La realtà che abbiamo cercato di dipingere non ha un quadro roseo, ma noi crediamo che non bisogna dare per persa nessuna battaglia e nonostante tutto noi pensiamo che i cittadini di Spinea si meritino una politica  attenta , come quella che negli ultimi anni ha avuto, ma che  trovi  una modalità  più coraggiosa per trattare e difendere il territorio, che più volte è stato violato e compromesso.

Oltre a quello che l’attuale Amministrazione sta facendo  e non è poco quello che ha messo in campo fin’ora dal punto di vista ambientale i problemi potranno trovare risposte  solo se chi governerà nei prossimi dieci anni, continuerà nella strada della riduzione delle emissioni e della cura della città dal punto di vista urbanistico.

Chiunque governi dovrà affrontare oltre a tutti gli altri aspetti sociali ed economici anche quelli che assicurino la tutela  della salute dei suoi abitanti, con il coraggio di:


  • Chiudere via Roma e alleggerire il traffico di passaggio dei veicoli/giorno per Via Roma; 
  • Azzerare le nuove costruzioni; 
  • Predisporre una revisione dell’impianto di emissione nell’aria dal camino dell’inceneritore cimiteriale o mettere mano sull’impianto di cremazione , se non si possono diminuire i ritmi di incenerimento salme; 
  • Continuare con un programma di piantumazione ragionato, soprattutto attorno alle maggiori fonti di emissione e nelle fasce intorno alle strade ad alta frequentazione; 
  • Rimpinguare il numero di alberi, soprattutto nelle zone abitative realizzate dalla precedente Giunta di Centro Destra nei piani norma realizzati ante 2010; 
  • Dare incentivi per la riconversione di alcune aree agricole, trasformando la coltivazione di mais o soia in coltivazione arborea ai fini commerciali, con piante a cicli di 5-8 anni; 
  • Realizzazione di un piano per la mobilità dolce, Biciplan di Spinea; 
  • Bonifica in profondità delle due discariche dormienti, in particolare di quella di Via Luneo 
  • Realizzazione di un regolamento sul Verde Pubblico e Privato, sulla scorta di quelli già in essere in altri comuni

Direttivo Comitato difesa ambiente e territorio  -   Spinea - Marzo 2014

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli abitanti del GRASPO D'UVA SENIOR/PENSIONATI SONO MOLTO DELUSI DI COME IL SINDACO E tutti GLI ASSSESSORI ALLO SPORT E ATTIVITà FISICA SI STANNO COMPORTANDO AL RIGUARDO DELLA PALESTRA DEL GRASPO.GLI ANZIANI HANNO BISOGNO DI USARE LA PALESTRA CHE ORA E' ADIBITA A D ARRAMAPICATA SPORTIVA E PER ALTRO I BAMBINI NON SONO DEL GRASPO D'UVA IN QUANTO IL QUARTIERE E' ABITATO ORMAI DA ANZIANI. SONO SOLO PAROLE QUELLE CHE FA IL COMUNE DICENDO DI PRENDERSI A CUORE LA SALUTE DEGLI ANZIANI.. MA DOVE VANNNO A FARE LA GINNASTICA SE LA PAESTRA HA STRUTTURA DI ARRAMPICATA? IL SINDACO NON è PERSONA AFFIDABIALE IN QUANTO PROMETTE MA NON MANTIENE. QUESTA VOLTA PERO' DOVRA' DIMOSTRARE DI ESSERE CON LE PERSONE CHE HANNO BISOGNO DELLA PALESTRA ALTRIMENTI NON LO VOTERANNO PIU'